Scadenza certificato energetico dal primo luglio per la vendita di immobili ci vuole la certificazione energetica
DAL 1° LUGLIO PER LA VENDITA DI IMMOBILI CI VUOLE LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA
ANACI segnala a tutti coloro che hanno in corso trattative per la vendita o l’acquisto di un immobile nella Regione Emilia Romagna, che dal primo Luglio per la stipulazione dell’atto il notaio chiederà la Certificazione Energetica dell’Edificio.
Tale obbligo deriva dal recepimento in Emilia Romagna del Decreto Legislativo n.311/2006 attraverso l’approvazione da parte della Giunta Regionale dell’Atto di Indirizzo che applica sull’intero territorio regionale, la direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002.
L’Atto di indirizzo, nella sua Parte Prima, prevede infatti ai punti 5.2 e 5.5 e con decorrenza dal 1° luglio 2009, sia obbligatorio con oneri a carico del venditore, venga allegata l’attestazione all’atto di trasferimento in originale o in copia autenticata, in caso di vendita anche di una sola unità immobiliare.
Dal 1°luglio 2010 tale onere si estenderà anche alle locazioni, ponendo l’obbligo a carico del locatore, che dovrà consegnare la attestazione al conduttore, per i contratti stipulati dopo il 1° luglio 2010, in copia dichiarata dallo stesso locatore conforme all’originale.
Tali incombenze è possibile possano essere superate con una dichiarazione che dovrà rilasciare il venditore ( o il locatore), assumendosi le eventuali responsabilità relative alla mancata certificazione.
E’attesa al riguardo una pronuncia definitiva del Consiglio Nazionale del Notariato, specie in relazione agli obblighi specifici nelle Regioni che hanno deliberato al riguardo, come l’Emilia Romagna.
Nei fatti poi, nonostante già dal Luglio 2008 il Centro Studi ANACI Emilia Romagna avesse segnalato l’opportunità di informare tempestivamente della nuova normativa, ben pochi proprietari sono stati interessati del problema.
La complessità delle operazioni tecniche necessarie per il rilascio della Certificazione Energetica, costi relativi, e la politica nazionale culturalmente favorevole all’allungamento dei termini di adeguamento di qualsiasi tipo e natura, creerà quindi prevedibili criticità al sistema delle compravendite e delle locazioni.
Come già accaduto per la sicurezza degli impianti previsti con il DM.37/08, la diffusa tendenza al differimento di termini essenziali per il buon funzionamento delle norme per il fabbricato, sta di fatto creando una stratificazione di adeguamenti irrisolti, ormai molto pesante.
Il prezzo del petrolio a 147 dollari al barile di soli dieci mesi fa è già stato dimenticato, e i tentativi dell’Amministrazione Regionale di fornire le più corrette indicazioni per la soluzione del problema energetico, per lo più bollati come inutili balzelli.
La questione parte naturalmente da valutazioni di carattere culturale, ma supportate ormai da valutazioni tecniche assolutamente precise. O si adegua molto rapidamente il nostro tessuto edilizio ormai del tutto pericoloso e inefficiente, oppure è meglio accelerare l’abbattimento delle case per cui è troppo costoso adeguare.
E anche se il più recente terremoto dovrebbe rappresentare un monito ineludibile, ANACI teme che con ogni probabilità prevarrà l’ennesimo rinvio, segnale ormai consolidato della scarsa lungimiranza con cui i mètre à penser della casa gestiscono – ognuno per la propria piccola competenza – le emergenze abitative.
Centro Studio ANACI Emilia Romagna
Gian Luca Samoggia
05/05/09